Gli escursionisti vanno in montagna per essere in contatto con la natura e ammirare i panorami. Le escursioni possono essere fatte sia di giorno sia di notte e le principali differenze tra un’escursione diurna e una notturna stanno nell’utilizzo dei sensi e nei punti di riferimento. Durante una gita diurna si immagazzinano numerose immagini del panorama circostante utilizzando principalmente la vista e si visualizzano vari punti di riferimento lungo il percorso (ad esempio un masso dalla forma particolare, i resti di una baita o un albero spezzato), invece, durante un’escursione notturna la vista risulta più limitata, i punti di riferimento sono poco visibili o non visibili del tutto, e tutti gli altri sensi sono più amplificati. Le escursioni notturne permettono di vivere un momento magico, multisensoriale.
Il trekking in notturna si può praticare sia in estate sia in inverno dopo il tramonto: in inverno occorre iniziare l’escursione dopo le ore 19:00 e in estate dopo le 21-21:30. In estate è piacevole fare una camminata al fresco, specialmente nelle giornate molto calde e afose, ammirando le stelle e percependo i vari suoni, versi e rumori provenienti dal bosco. In inverno è possibile effettuare una ciaspolata magari al chiaro di luna. Un suggerimento molto importante è quello di arrivare una mezz’ora prima dell’inizio del trekking, al tramonto, per far si che gli occhi si abituino al buio. Ma vediamo quali sono le problematiche che potrebbero insorgere e gli eventuali consigli per svolgere un’escursione in notturna in sicurezza, è consigliabile:
Il trekking notturno è un’esperienza da provare che richiede però un po’ di esperienza in più, una buona capacità di orientamento, una maggiore concentrazione e attenzione rispetto al trekking diurno. In questi ultimi anni sono molti i professionisti, guide alpine guide escursionistiche e associazioni varie, che organizzano escursioni in notturna, per coloro che hanno meno esperienza è consigliabile rivolgersi a loro per iniziare questa bella avventura.
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