Il vento è il movimento dell’aria sulla superficie terrestre. Come ogni movimento, esso ha una velocità – detta anche intensità o forza – e una direzione. Il vento che investe il corpo dell’escursionista porta via lo strato d’aria calda a contatto della pelle e accelera fortemente il processo di raffreddamento. Più aumenta la velocità del vento più la pelle si raffredda. Il vento oltre a causare più freddo, rende più faticoso i movimenti a volte anche l’equilibrio e ostacola la respirazione e la vista. In pratica rende una escursione più impegnativa. Può tornare utile conoscere la classificazione secondo W. Munter della velocità del vento basata sugli effetti riconoscibili in montagna, sulla neve al suolo, sul corpo umano e sugli oggetti fissi. La velocità del vento, cioè la sua intensità, viene misurata in metri al secondo (m/s) o in chilometri all’ora (Km/h), con la seguente conversione:
1m/s = 3.6 Km/h
Il vento può influenzare moltissimo le condizioni di innevamento: durante la precipitazione nevosa il vento tende ad accumulare la neve sui versanti ad esso esposti, dopo la precipitazione può trasferirne una notevole parte dai versanti sopravento a quelli sottovento formando grossi accumuli, pericolosi per chi si muove in montagna-valanghe a lastroni-. Con un vento a intensità 10 Km/h avviene il trasporto della neve, ovviamente neve superficiale a debole coesione. In uno strato di superficie compatto formato da fusione e rigelo, il trasporto inizia da una velocità intorno ai 100Km/h. Possiamo affermare che fino a 36 Km/h, il trasporto della neve può essere considerato moderato, mentre e forte dai 36 ai 60 Km/h e molto forte oltre i 60Km/h. Nelle zone montane possiamo osservare dei fenomeni meteorologici tipici quali lo STAU e FOHN. Si possono osservare sulle Alpi in tutte le stagioni, anche se sono il fenomeno che più caratterizza il tempo durante l’autunno e l’inverno. Se l’aria è umida, aria atlantica o mediterranea, si avrà condensazioni di nubi. Sul lato sopravento (STAU) si formano correnti ascensionali d’aria, l’umidità viene eliminata sotto forma di pioggia, tali piogge possono essere anche copiose e/o nevicate. Appena superato il crinale, ci si ritrova in sottovento, l’aria precipita verso il basso e si ha il fenomeno opposto, l’aria si riscalda per compressione adiabatica. Nell’immagine è molto evidente perché il FOHN è un vento caldo e secco. Attenzione: vento forte, aumento del rischio di valanghe, falsa sensazione di “bel tempo” dalla pianura, forte variazione di temperatura con la quota.
Durante le nostre escursioni è molto importante riconoscere il vento e accorgersi del suo cambiamento, perchè è un indicatore del cambiamento del tempo: arrivo della pioggia, nebbia o altro. Per esempio se il vento arriva da sud-ovest il tempo peggiora, invece soffia da nord-ovest il tempo migliora.
Fonte: Meteorologia Alpina.
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