Perché un gesto cosi facile come camminare può diventare più difficile e più insicuro in montagna? Per salire, scendere o traversare su terreni molto ripidi o dove il fondo del terreno è particolarmente scivoloso e sdrucciolevole non basta mettere un piede davanti all’altro: occorre un minimo di tecnica escursionistica, per evitare qualche “sederata” di troppo o infortunio più serio. Dobbiamo tenere presente che in montagna il tipo di terreno può variare molto rapidamente, anche nel giro di pochi metri. In un’escursione si possono verificare varie situazioni: salite, discese, tratti con ghiaia, terra battuta, fango, foglie secche e/o bagnate, erba Olina (scivolosa e pungente), roccette e guadi, pioggia e gelo. Tutto questo ci pone nella condizione di adeguare il tipo di camminata e il tipo di passo alle varie situazioni che si vengono a creare lungo il percorso: una camminata corretta e fluida su un tracciato difficile e instabile ci dà una maggiore sicurezza e un minor dispendio di energie. In genere, ciascuno di noi ha una preferenza: salita o discesa.
Normalmente in fase di discesa si è più stanchi, si ha voglia di arrivare in fondo, le articolazioni del ginocchio e delle caviglie sono più sollecitate, tutti questi fattori ci espongono maggiormente al rischio d’infortuni, di conseguenza è consigliabile l’utilizzo dei bastoncini da trekking. Inoltre calzare delle buone scarpe da trekking dotate di suole con grip eccellente e adottare delle tecniche specifiche secondo il tipo di terreno che incontriamo, sono altri due elementi fondamentali. L’aderenza, infatti, non dipende solo dal grip della suola dei nostri scarponi ma anche dal peso che riusciamo a scaricare sui piedi: più pressione riusciamo a esercitare sui punti di appoggio, minore diventa il rischio di scivolare. In genere su terreno ripido sdrucciolevole la paura ci spinge a frenare portando il busto all’indietro e facendo uscire il baricentro dalla zona dei piedi e comportando un alleggerimento del peso sui piedi e la conseguente perdita di aderenza scivolando in avanti. In realtà la postura corretta che da tenere sia in salita che in discesa è quella con le ginocchia piegate e busto leggermente flesso in avanti così il baricentro resta ben posizionato sopra i piedi.
Osservando il terreno lungo un sentiero, possiamo distinguere due tipologie morfologiche:
Andiamo ad analizzare le varie tecniche:
L’autore non si assume alcuna responsabilità di eventuali errori e/o omissioni del materiale pubblicato o divulgato, o a uno scorretto utilizzo del medesimo, che possa provocare incidenti. Causati da cattive interpretazioni o comportamenti imprudenti usando i contenuti di questo Sito. L’andare in montagna è legato alla propria valutazione, capacità e esperienza valutativa.